… è sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita il minuscolo o enorme boato di ciò che poi diventerà inamovibile ricordo … (A. Baricco)
Non è mai facile mettere ordine tra i ricordi, specialmente quando questi riportano a momenti entusiasmanti e ricchi di emozioni.
Cercherò, però, di farlo per raccontare (per quanto possibile) la “mia” tappa a Genova del “Roberto Bolle and Friends from ABT” dello scorso 22 Novembre, presso il teatro Carlo Felice.
Sognavo questo weekend da settimane e finalmente arriva il sabato della partenza: con una cara amica prendiamo un Frecciarossa Napoli-Milano, e poi a Milano cambiamo treno per dirigerci a Genova.
Il viaggio è lungo, ben otto ore, ma il tempo passa in fretta tra chiacchiere, confidenze, risate e news dai social network, con il cuore già proiettato alla serata che ci attende.
Arrivate a Genova ci precipitiamo in albergo (che fortunatamente si trova a pochi passi dal teatro! Grazie a Lucia per averlo trovato!) incontrando nella hall le altre due divine Lucia e Monica R e ci sistemiamo nella “famosa” e super confortevole quadrupla.
Abbiamo giusto il tempo di fare un breve giro genovese nella zona tra albergo e teatro…ormai è ora di prepararsi per la serata.
Sono le 20:30 e noi (#ledivineinquadrupla) siamo già nel foyer del teatro in trepidante attesa dell’inizio dello spettacolo. Inganniamo il tempo scattando foto qua e là e leggendo il programma dettagliato dei pezzi che sarebbero stati ballati…e già qui, per me, è un colpo al cuore, dal momento che la serata inizierà con il pdd da Excelsior, che amo particolarmente.
Il teatro è “tutto esaurito” e percepisco tanto entusiasmo e un pizzico di tensione tra il pubblico. Buio, parte la musica, il sipario si apre e la tensione si scioglie in un boato e un forte applauso non appena Roberto appare in scena.
Questo pas de deux di apertura, che vede impegnati Roberto Bolle e Isabella Boylston come coppia Schiavo-Civiltà, è di grande impatto, entusiasmante, coinvolgente e catalizza immediatamente l’attenzione di tutto il pubblico (e qui c’è da fare un plauso al grande talento di Roberto nel ruolo di direttore artistico dei suoi Bolle&Friends, e ciò risulta estremamente visibile nel corso di tutto lo spettacolo).
Inoltre, nella scelta di Excelsior, balletto tutto italiano di Luigi Manzotti su musica di Romualdo Marenco c’è, a mio parere, anche un messaggio di Roberto: come a dire “vi porto l’America e le sue eccellenze danzanti, ma non dimenticate che l’Italia ricopre un ruolo di grande importanza relativamente ad arte e cultura!”.
Roberto e Isabella sono in forma smagliante, impegnati in una coreografia altamente tecnica eseguono virtuosismi pazzeschi senza il minimo sforzo e fatica (apparentemente!). Roberto “vola” sul palco con dei grand-jetés da brividi, la perfezione dei suoi passi va oltre ogni immaginazione…ed è impossibile staccargli gli occhi di dosso anche a causa del “costumino” da schiavo che esalta l’imponenza del suo fisico statuario. Applausi a scena aperta e ovazioni finali per entrambi: il pubblico è ormai pronto per la Danza!
La seconda coreografia si intitola Elegy e vede impegnati Hee Seo e Cory Stearns. Anche questi due “friends” sono davvero in forma e ci regalano un passo a due delicato e intenso allo stesso tempo. Rimango con il fiato sospeso per tutta la durata del pezzo e i lunghi applausi finali sono davvero meritati da questi due artisti.
Si passa poi al divertente, scanzonato e acrobatico Le Bourgeois, cavallo di battaglia del simpaticissimo Principal ABT Daniil Simkin. Il superlativo danzatore russo riesce a far sorridere e a coinvolgere il pubblico, il quale rimane a bocca aperta grazie alle sue evoluzioni aeree che sfidano la forza di gravità!
L’atmosfera torna a farsi seria e carica di attesa non appena appaiono sul palco Roberto e la bellissima Julie Kent per il pdd dell’atto III de La dama delle camelie. Roberto e Julie possiedono un feeling eccezionale quando danzano insieme e durante questo pdd si trovano in un vero e proprio “stato di grazia”.
La loro intesa è perfetta e ogni sequenza di passi diventa un’emozione che arriva dritta al cuore. Roberto e Julie diventano un’anima sola e passo dopo passo i loro Armand e Marguerite prendono vita sul palcoscenico. La magia creata da questi due artisti immensi e dalle meravigliose note di Chopin mi portano su un altro pianeta, e io non posso far altro che lasciarmi trascinare dal dramma, dalla passione, dall’amore dei due protagonisti. Mi ci vuole qualche istante per capire che il pdd si è concluso, avrei voluto non finisse mai…brividi di emozione mi percorrono la schiena e lacrime di commozione si affacciano dietro le ciglia! Roberto e Julie sono due artisti fenomenali, ma insieme sono davvero speciali, creano qualcosa che va oltre la sola danza.
Si prosegue con il pas de deux del II atto de Lo Schiaccianoci interpretato da James Whiteside e Skylar Brandt. I due Principals dell’ABT possiedono una tecnica perfetta ed è un piacere vederli impegnati in questo pdd tra i più famosi del balletto classico.
Si continua cavalcando l’onda delle emozioni con Passage. Si tratta di un assolo creato da Marco Pelle per Roberto Bolle a “completamento” di un video girato da Fabrizio Ferri che vede impegnati lo stesso Roberto e la ballerina Polina Semionova e che fa da sfondo alla coreografia.
Non è facile spiegare a parole le emozioni vissute durante questo assolo, che ho rivisto per la seconda volta.
Credo che Passage abbia un valore catartico, è, secondo me, la metafora della vita di ogni uomo. Rappresenta il percorso che un uomo si ritrova a fare quando la Vita obbliga ad attraversare il buio per trovare la Luce. Roberto ci accompagna per mano attraverso questo percorso che lo vede impegnato, anima e corpo, in prima persona ed esultiamo insieme a lui quando finalmente tocca la Luce. Con la sua incredibile interpretazione ci mostra una strada da seguire per cercare di abbandonare il pericolo dell’oscurità. Alla fine mi ritrovo completamente stordita e avvolta dal fragore di lunghi applausi attraverso i quali tutti noi vorremmo dire “grazie Roberto”.
Lo spettacolo (senza nemmeno l’intervallo) è un continuo alternarsi di emozioni e sensazioni diverse e prosegue con Tchaikovsky Pas de Deux di Balanchine. Questa coreografia vede impegnati Hee Seo e Cory Stearns, davvero in forma strepitosa, che eseguono pirouettes, salti, prese e sequenze tecniche ad alta velocità e complessità in modo magistrale e con grande affiatamento. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla forza ed eleganza di Cory e poi Hee Seo è di una bravura disarmante oltre che una ballerina dotata di grande liricità.
Segue This was written on water interpretato da Isabella Boylston e James Whiteside. Si tratta di una coreografia contemporanea in cui la bravura dei due ballerini è indubbia, ma che mi ha lasciato un po’ perplessa…credo che per apprezzarla al meglio sia necessario rivederla almeno una seconda volta.
Ed ecco Roberto Bolle e Julie Kent di nuovo insieme in eleganti abiti da sera, impegnati questa volta in Sinatra Suite. Li avevo già visti a Roma quest’estate danzare le musiche di Frank Sinatra ed è stato “amore a prima vista”. La magia della loro intesa perfetta si rinnova ed inizio a sognare a occhi aperti. Roberto e Julie sono eleganti, affascinanti, complici, divertenti, sorridenti e bellissimi…e io ad un tratto mi ritrovo a canticchiare That’s life.
Con Le fiamme di Parigi Daniil Simkin e Skylar Brandt “infiammano” il teatro, è proprio il termine adatto a descrivere lo stato del pubblico durante la loro performance. L’esibizione è un crescendo di giri, salti mozzafiato e virtuosismi…quasi una “sfida” tra i due ballerini che riscuotono tantissimi applausi.
E infine l’attesissimo Through the light al suo debutto mondiale, coreografato da Massimiliano Volpini e danzato da Roberto Bolle.
L’assolo è una “sfida tecnologica”: i movimenti di Roberto sono ripresi e proiettati su uno schermo alle sue spalle mediante una telecamera a infrarossi in tempo reale e l’ampia gonna lunga che indossa amplifica l’effetto sullo schermo, sul quale le sue movenze appaiono come quelle di un “angelo”.
Ho apprezzato molto questa nuova creazione di Volpini specialmente per la musica e l’intensità di ogni passo di Roberto ed è secondo me la naturale prosecuzione di Prototype (altra coreografia creata da Volpini per Roberto). Devo ammettere, però, che Prototype riesce a coinvolgermi di più…soprattutto emozionalmente, ma comunque è lodevole lo sforzo del coreografo e di Roberto di voler coniugare danza e nuove tecnologie.
Al termine di uno spettacolo entusiasmante, il pubblico è letteralmente in delirio per Roberto Bolle (acclamato a gran voce) e i suoi amici dell’ABT. Vorrei che questi otto danzatori fenomenali non lasciassero mai il palcoscenico. Sono state davvero tutte performance di altissimo livello, la grande Danza su un solo palcoscenico in una sola serata…grazie Roberto!
Seguono applausi senza sosta, tutti noi vogliamo esprimere a Roberto la nostra gratitudine e lui, visibilmente compiaciuto e soddisfatto, sorride e ringrazia il pubblico salutandoci, come è solito fare, anche con la mano.
Terminato lo spettacolo raggiungiamo le altre “divine” all’uscita artisti con la speranza di poter fare i complimenti di persona a Roberto e ringraziarlo delle emozioni che ci regala ogni volta.
Dopo circa mezz’ora di attesa eccolo arrivare e posizionarsi dietro il bancone della biglietteria. Inizia il solito delirio e noi, poco distanti dalla porta, ci mettiamo “in fila”. Trascorrono alcuni minuti e mi ritrovo di fronte a lui…riesco appena a dirgli “complimenti”, lui mi sorride (io mi sciolgo!) e mi firma il programma della serata. Pochi secondi, poi il severissimo direttore del teatro ci invita a farci da parte.
Appena fuori la porta sono frastornata ma vorrei dirgli qualcosa in più. Rifaccio il “giro” visto che la folla è diminuita (e poi mi dico: cosa ho da perdere?!). Di nuovo davanti al bellissimo sorriso di Roberto Bolle gli dico di essere partita apposta da Napoli per venire ad ammirare la sua danza e che aspettiamo in tanti di rivederlo Napoli! Lui mi sorride compiaciuto e mi dice “va bene!”, poi mi porge la mano e stringendogliela gli chiedo una foto…lui esita…sa che quella sera non le hanno permesse ma non riesce a dirmi di no e in una frazione di secondo la mia amica ha già scattato, strappando una risata a tutti i presenti: Roberto, Marco Pelle al suo fianco e persino al direttore!
Rientrando in albergo siamo tutte super felici…nel cuore e negli occhi Roberto e la sua danza…camminiamo sospese a mezz’aria e ognuna di noi ora possiede un motivo in più per sorridere.
Rientro a Napoli con la consapevolezza di aver vissuto un weekend da sogno con delle persone fantastiche! Grazie Roberto e grazie alla danza che mi permettono di vivere intense emozioni e mi fanno sentire viva!
> Jole <
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