… è sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita il minuscolo o enorme boato di ciò che poi diventerà inamovibile ricordo … (A. Baricco)
Di nuovo Eleonora fra di noi, a raccontarci della bellissima serata passata insieme a molte “amiche di danza” a Roma, per ammirare le Stelle della Danza riunite attorno a Roberto Bolle.
Grazie Ele, a te la parola…
*** *** ***
“Altra tappa del Bolle & Friends 2014 è stata a Roma – Terme di Caracalla, e ovviamente tutte le emozioni si sono rinnovate.
Per fortuna la serata di Roma di quest’anno non è stata scandita dalla pioggia, come ahimè la prima delle due date del Bolle Tour 2013 e soprattutto di Verona, ma al contrario è stata una calda serata estiva, illuminata oltre che dalle stelle del cielo anche da quelle della danza in una cornice meravigliosa come Caracalla, in cui la storia ci fa ricordare orgogliosamente chi siamo e quale sia il nostro passato.
A volte in questi luoghi magici come l’Arena, le Terme di Caracalla, il Colosseo mi fermo a pensare a quanto le pietre e i mattoni di questi luoghi abbiano visto scorrere sotto di loro, successi, insuccessi, le vite di migliaia di artisti e di persone comuni, e quanto solo questi luoghi siano gli unici veramente eterni!!!
Piccolo preambolo: appena entrate abbiamo avuto una piacevole sorpresa: poter ammirare Roberto mentre sul palco rilasciava un’intervista (piccola foto a documentazione di ciò).
E veniamo al programma: molto simile a quello di Verona pur con alcune differenze.
L’inizio è stato affidato all’Adagio della rosa, non compreso nel programma dell’Arena, tratto da La Bella Addormentata su coreografia di Marius Petipa, in cui si sono cimentati Hikaru Kobayashi, Federico Bonelli, Eris Nezha, Daniil Simkin e Cory Stearns.
Poi, come lo scorso anno, è stata la volta del pdd dall’atto I di Romeo e Giulietta eseguito da Hee Seo in coppia con Roberto Bolle.
La differenza con quello offerto all’Arena è indiscutibile. L’interpretazione che ne rende Roberto dell’innamorato, per antonomasia, ha qualcosa di unico che va al di là della coreografia, qualcosa di impalpabile che lo rende esattamente come l’immaginario femminile ha sempre idealizzato il suo “Romeo”.
E’ la volta poi di Apothèose (sempre un piacere vedere questo pdd) con Julie Kent e Cory Stearns, del pas de trois dall’atto II di Le Corsaire, e a conclusione della prima parte Passage.
Sono state approntate piccole varianti dovute alla location e all’assenza di Polina Semionova; l’entrata in scena di Roberto, infatti, è avvenuta dalla scala anteriore al palco (come peraltro mi sembra di aver capito è successo a Trieste) e il pdd con la Semionova è stato proiettato sullo schermo gigante, facendo quasi da contrappunto al ricordo vissuto in scena da Roberto.
Anche qui si è ricreata la magia nonostante queste varianti, una delle quali non certo da poco (visto che praticamente una parte della coreografia si è svolta sullo schermo): la forza di questo pezzo non è venuta assolutamente meno, anzi, forse lo ha colorito di nuove emozioni scaturite da questa diversa lettura (infatti a Verona la presenza della Semionova faceva si che l’incontro di questi due esseri umani fosse una rinascita mentre qui questo incontro si è trasformato in una sorta di struggente ricordo di qualcosa che è stato e forse non tornerà più).
La seconda parte si è aperta con Tchaikovsky Pas de Deux con Hee Seo e Cory Stearns, poi a seguire Mono Lisa e, come a Verona, Alicia Amatriain e Roberto Bolle hanno esaltato il pubblico anche quello più compassato, tipo i signori che sedevano accanto a me.
E’ stata poi la volta di un pezzo non eseguito a Verona, il pdd di Thais su coreografia di Frederick Ashton che ha visto in scena nuovamente Hikaru Kobayashi e Federico Bonelli, di Sinatra Suite (per fortuna, questa volta, il vestito ha fatto meno danni che a Verona) e de Le Bourgeois.
A chiusura della serata, un piacevolissimo ritorno, Prototype.
Questo connubio tra gli effetti speciali e la tradizione coreografica continua a piacermi, connubio che diventa quasi poetico quando, nella seconda parte, i gesti delicati di Roberto è come se accendessero le stelle nel cielo.
Anche questa una bellissima serata da danza ad altissimo livello che ha avuto come conclusione questo magnifico sorriso.”
Siamo fatti solo di ali. Infinite ali.
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